IN ARRIVO LE LETTERE DI ALERT CHE INCROCIANO I DATI DELLA FATTURAZIONE ELETTRONICA
55.000 lettere dall'Agenzia delle Entrate che sollecitano l'adempimento spontaneo
Sarebbero 55.000 le lettere di compliance che l’Agenzia delle Entrate si appresta ad inviare a imprese, lavoratori autonomi e professionisti per l’omesso invio delle comunicazioni delle liquidazioni Iva periodiche (Lipe). L’obiettivo è quello di invitare i contribuenti a presentare la comunicazione omessa o errata entro il 30 aprile 2020, pagando le sanzioni con ravvedimento operoso e versando l’Iva eventualmente dovuta.
In particolare, i controlli dell’Agenzia delle Entrate si sono focalizzati sui contribuenti che hanno inviato fatture elettroniche al Sistema di Interscambio entro il 30 giugno 2019, ma che non hanno trasmesso la comunicazione delle liquidazioni Iva trimestrali (Lipe).
Soggetti destinatari
Le lettere di compliance da parte dell’Agenzia delle Entrate sono uno strumento usato per l’emersione del sommerso e per la lotta all’evasione. Saranno circa 55.000 tra imprese, professionisti e lavoratori i destinatari che non risultano aver inviato le liquidazioni Iva periodiche per il primo e il secondo trimestre del 2019.
Le lettere arrivano via Posta Elettronica Certificata e contengono tutte le indicazioni sulle anomalie riscontrate e sulle modalità per regolarizzare la propria posizione. Sono anche consultabili online nella sezione riservata al contribuente del portale Fatture e corrispettivi, accessibile tramite credenziali.
Obiettivi
A fornire la base delle informazioni per l’invio delle lettere sono state le fatture elettroniche, in particolare quelle presenti nel Sistema di Interscambio fino al 30 giugno 2019 e l’esterometro per le operazioni effettuate con gli stranieri.
Due gli obiettivi del Fisco:
1) sollecitare l’invio delle liquidazioni Iva periodiche (Lipe) entro il 30 aprile 2020, giorno della scadenza per la Dichiarazione Iva annuale;
2) rendere nota la possibilità di beneficiare della riduzione delle sanzioni, grazie al ravvedimento operoso.
L’obiettivo dell’operazione di compliance sull’Iva, che per il triennio 2019-2021 prevede l’invio di oltre un milione e 780 mila alert da parte dell’Agenzia delle Entrate, è arrivare a recuperare una somma pari a 1,5 miliardi di euro di gettito.
Possibili iniziative da parte del contribuente
Se il contribuente ritiene corretta la comunicazione del Fisco, può:
- entro il 30 aprile del 2020 inviare la comunicazione delle liquidazioni periodiche omesse o riportare i dati corretti nella Dichiarazione annuale Iva/2020;
- versare l’imposta eventualmente dovuta, con relativi interessi e sanzioni, tramite modello F24.
In questo modo otterrà una riduzione delle sanzioni applicate, grazie al ravvedimento operoso.
Qualora il contribuente rilevi delle inesattezze nella comunicazione ricevuta, può fornire chiarimenti e produrre l’idonea documentazione in due modi:
- utilizzando il canale di assistenza Civis;
- chiamando il numero verde di assistenza delle Entrate.
Regolarizzazione mediante ravvedimento operoso spontaneo
Se il contribuente destinatario della comunicazione, riconosce i dati presenti nella lettera, può porre rimedio e regolarizzare la sua posizione mediante lo strumento del ravvedimento operoso, per sanare eventuali errori / omissioni. Come specificato dalla stessa Agenzia delle Entrate nella risoluzione n. 104/E, la comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche “rappresenta un adempimento che, sebbene diverso ed autonomo rispetto a quello dichiarativo, è, comunque, propedeutico allo stesso”. In particolare, fermo restando il versamento della sanzione prevista dal citato comma 2-ter, eventualmente ridotta per effetto del ravvedimento operoso, nel caso in cui la regolarizzazione:
- sia effettuata prima della presentazione della Dichiarazione Iva annuale, mediante l’invio della liquidazione Iva periodica omessa/incompleta/errata, oltre al versamento della sanzione col ravvedimento operoso, come di seguito indicato;
- sia effettuata direttamente con la Dichiarazione Iva annuale, riportando correttamente i dati della liquidazione Iva periodica omessa/incompleta/errata all’interno del quadro VH, evitando così l’invio della liquidazione Iva periodica, oltre alla sanzione, come di seguito indicato.
Termine di presentazione ENTRO 15 giorni dalla scadenza originale:
Termine di presentazione OLTRE 15 giorni dalla scadenza originale:
Il codice tributo da utilizzare sul modello F24 è 8911, mentre l’anno è quello dell’infrazione.
Oltre a regolarizzare la comunicazione omessa, se non si è già provveduto, bisognerà anche regolarizzare il versamento dell’Iva a debito, maggiorato di sanzioni ed interessi, secondo le regole del ravvedimento operoso.
In arrivo le lettere per i registratori di cassa telematici
L’Agenzia delle Entrate, nel corso di un convegno con la stampa specializzata, ha reso noto che i soggetti obbligati a dotarsi di registratore di cassa telematico per inviare telematicamente i corrispettivi, che non hanno ancora attivato il nuovo strumento, riceveranno una lettere di compliance che ricorda che dal 1.01.2020 l’obbligo decorrerà per tutti gli operatori economici. In pratica, scontrini e ricevute verranno sostituiti da un documento commerciale, che potrà essere emesso esclusivamente utilizzando un registratore telematico o una procedura web messa a disposizione gratis dall’Agenzia delle entrate.
La mancata memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi comporta una sanzione pari al 100% dell’imposta sull’importo non correttamente documentato, da un minimo di € 500,00.
Per chi non è riuscito a dotarsi in tempo di registratore telematico, è prevista una moratoria delle sanzioni che durerà massimo 6 mesi, fino al 30 giugno 2020, fermo restando l’obbligo di memorizzazione giornaliera dei corrispettivi mediante l’emissione dello scontrino fiscale e la trasmissione dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.
25/11/2019