COME CAMBIA IL REDDITO DI CITTADINANZA

 

Da RDC a MIA (Misura di Inclusione Attiva)

 

Si chiamerà MIA: Misura di Inclusione Attiva, il nuovo strumento che manderà in soffitta il Reddito Di Cittadinanza. A quattro anni dalla sua istituzione, il RDC sembra destinato a essere rimpiazzato dal prossimo mese di settembre, secondo una bozza di riforma alla quale sta lavorando il Ministero del Lavoro.

 

Il MIA si rivolge a due platee prevedendo, da un lato, un beneficio economico pari al massimo a 6mila euro l’anno (500 euro al mese) moltiplicato per la scala di equivalenza legata alla composizione del nucleo e dall’altro lato, il beneficio sarà ridotto del 25% (4.500 euro l’anno, 375 euro al mese al massimo) nel caso in cui nella famiglia non ci siano queste categorie (e quindi i percettori sono occupabili).

 

Cosa cambia

Rispetto all’attuale RDC, il taglio per i cosiddetti occupabili è tangibile: per le famiglie senza minori, disabili a anziani il nuovo beneficio MIA durerà fino a un anno con la prima domanda. Dopo un mese di sospensione si avrà diritto ancora a sei mesi ma poi si dovranno attendere 18 mesi prima di avere diritto a un nuovo assegno, sempre che persistano tutti i requisiti previsti per il sussidio.

Nel caso invece di famiglia con disabili, anziani o minori l’assegno MIA si percepisce per 18 mesi. Dopo lo stop di un mese si potranno ottenere altri 12 mesi. Per ulteriori rinnovi annuali si dovrà sempre attendere un mese. Secondo i primissimi calcoli la nuova misura dovrebbe far risparmiare tra i 2 e i 3 miliardi, almeno un terzo rispetto alla spesa del RDC (8 miliardi nel 2022).

 

Chi può ottenerla

Per ottenere la MIA si dovrà essere cittadini italiani o dell’Ue (o familiari) con diritto di soggiorno permanente o cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. Al momento della presentazione della domanda, bisognerà essere stati residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo (a fronte dei 10 richiesti oggi per il RDC messi nel mirino dall’Ue). Secondo la bozza il valore dell’Isee, in corso di validità, non deve essere superiore a 7.200 euro (oggi 9.360 euro) e il reddito familiare deve essere inferiore ad una soglia di 6mila euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Prevista la cumulabilità del nuovo strumento con impieghi fino a 3mila euro l’anno.

 

Entrata in vigore

Il RDC scomparirà dal 1° gennaio 2024, ma quest’anno per gli oltre 400mila percettori occupabili l’assegno dura sette mesi (quindi il nuovo strumento dovrà essere pronto per agosto/settembre).

La MIA dovrà essere richiesta all’Inps con modalità telematiche. Nella bozza in circolazione è previsto anche un pacchetto di sgravi per chi assume percettori di MIA: se il contratto è a tempo indeterminato scatta uno sgravio del 100% (fino a 8mila euro l’anno) per due anni. L’esonero si restituisce se il beneficiario della MIA è licenziato nei trentasei mesi successivi. Se l’assunzione è a termine o stagionale l’esonero riconosciuto è del 50% (fino a 4mila euro) per un anno. Si ha diritto all’esonero se il datore inserisce l’offerta di lavoro nel nuovo sistema informativo della MIA. E’ previsto anche un incentivo per le agenzie per il lavoro per ogni soggetto assunto: il beneficio vale il 10% di quanto riconosciuto al datore di lavoro (decurtato dal suo).

I veri dettagli si conosceranno soltanto una volta che il decreto sarà approvato in Consiglio dei Ministri.

 

 

08/03/2023

 

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